Buso del Valon
Quaderno Lessinia 2015
Il Buso del Valon (438 V VR) è una delle poche cavità carsiche del Veronese che conserva al suo interno ghiaccio perenne. Si tratta, molto probabilmente, di glacio nevato, ossia un accumulo di ghiaccio e neve di dimensioni variabili, dotato di modesti movimenti verso valle. L'età di questi accumuli di ghiaccio e neve varia da pochi anni a molti secoli.
Le "recenti" particolari condizioni climatiche hanno suggerito ai gruppi speleologici veronesi afferenti alla FSV di avviare uno studio sul clima e la fauna di questa grotta.
Infatti, una serie di osservazioni biospeleologiche preliminari effettuate dal Museo di Verona nel 2009 e speleologiche eseguite da alcuni soci dell'Unione Speleologica Veronese nell'autunno 2011, hanno permesso di documentare i cambiamenti in atto all'interno della cavità.
Non esistono indagini ambientali all'interno del Buso del Valon antecedenti a questa prima campagna di ricerche. Pertanto, risulterà estremamente difficile ipotizzare temperature, volumi del ghiacciaio e quant'altro del passato. Gli unici elementi utilizzabili, seppur con molta cautela vista la loro eterogeneità, sono le fotografie e gli appunti effettuati recentemente all'interno della grotta.
I rilievi strumentali della temperatura disponibili al momento sono riferiti ad un periodo di circa tre anni, dal febbraio 2013 a novembre 2015, effettuati con Data logger Tynitag Plus.
Le variazioni della temperatura registrate all'interno della grotta fino ad oggi ci permettono di affermare che le variazioni volumetriche della massa di neve/ghiaccio mostrano una ciclicità annuale, con un volume massimo in tarda primavera e un minimo a fine estate. Le prolungate ed intense nevicate che hanno caratterizzato il 2013 e il 2014 hanno permesso l'accumulo di importanti volumi di neve ma le conseguenti elevate temperature, registrate fino almeno alla prima metà del mese di dicembre 2014 hanno portato a una rapida ablazione del ghiaccio.
Nel mese di dicembre 2015 è previsto il posizionamento di nuovi data logger, acquistati grazie al finanziamento della FSV, per la misura della temperatura della roccia e del detrito presente sul fondo della grotta. Non si esclude che il glacio nevato del Buso del Valon sia la testimonianza della "piccola era glaciale" che interessò l'Europa dalla metà del XVI alla metà del XIX secolo in cui si registrò un'importante diminuzione della temperatura media nell'emisfero settentrionale. Nei primi mesi del 2016 sono previsti rilievi con georadar ed il prelievo di carote di ghiaccio.